La ricerca didattica
Scopo della ricerca è mantenere aperto un canale educativo stabile tra i gruppi di docenti che partecipano alla formazione attraverso:
- la riflessione metacognitiva sui testi elaborati dagli alunni che partecipano al programma;
- l’utilizzo di alcuni strumenti di registrazione dei dati che consentano di analizzarne gli esiti.
Secondo un modello di ricerca-azione, il gruppo si propone di registrare, osservare e riflettere sulla modificazione degli atteggiamenti e dei linguaggi, utilizzati nella comunicazione con i coetanei in classe e all’estero, per allargare la riflessione:
- sulle competenze linguistiche e cognitivo relazionali in ciascun sistema di riferimento;
- sulla ricaduta nell’ambito della formazione personale e collettiva dei diversi gruppi classe.
Impostare l’apprendimento come ricerca è un contributo dell’innovazione didattica che sostiene nel mettere insieme la relazione educativa, il contesto “classe – scuola – ambiente”, attraverso la registrazione e la lettura di dati utilizzabili anche nella comunicazione ai genitori, alla cittadinanza e alle istituzioni pubbliche in modo che possano contribuire in ciascuna realtà, alla crescita di persone capaci di pensare e di reagire alle difficoltà, migliorando la conoscenza reciproca.
Ci muove la prospettiva che la ricerca internazionale possa rivolgere le politiche e le pratiche dell’orientamento e di progettazione professionale al settore dell’Istruzione di base per contribuire a delineare piani di intervento intenzionali e condivisi nei Paesi del Mediterraneo per renderci reciprocamente utili nel costruire una prospettiva comune di sviluppo nella pace.
Presentazione del Video realizzato da Mariagrazia Zambon
L’arte di incoraggiare – storie e didattica delle storie per insegnanti coraggiosi è il titolo del Convegno realizzato il 27 ottobre 2011, presso il Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di Treviso, organizzato dall’Associazione G.Martini e da Rete Meta. Al centro del convegno il progetto “Storie di famiglie sulle rive del Mediterraneo”. Che cos’è la grammatica delle storie? Come usarla per potenziare le capacità linguistiche? Come e perché le storie “ben formate a due protagonisti” sono storie che aiutano a pensare e a crescere? Vi partecipano due ospiti Raida Al Khatib insegnante nella scuola del villaggio Nevé Shalom Wahat al Salam in Israele e Samer Badra insegnante nella scuola palestinese di Beit Jala. Oltre ad alcune esperienze didattiche si presenta lo strumento del differenziale semantico.
Le conclusioni rilanciano il tema “Ragione e sentimento” nella narrazione delle storie a due o più protagonisti.
Commento: “Nel suo insieme il convegno ha favorito una riflessione per far crescere nella scuola la professionalità docente, la sinergia tra il lavoro di classe e la ricerca didattica, la connessione tra Lingua e culture nello spazio del Mediterraneo.
Inoltre la praticabilità del modello operativo sperimentato mostra come la “Grammatica delle storie” possa favorire:
- l’apprendimento di una “grammatica per pensare”;
- il confronto tra docenti su alcune modalità di verifica e di valutazione;
- la documentazione attraverso l’innovazione tecnologica applicata alla didattica;
- la possibilità di leggere i risultati dell’applicazione del differenziale semantico in entrata e in uscita, per consentire di monitorare la modificazione degli atteggiamenti degli alunni in relazione alle parole “chiave”, scelte dagli insegnanti come rilevanti all’interno del programma educativo didattico predisposto.
Prima fase della ricerca
La prima fase di ricerca “I miei compagni lontani ed io” 1999 Italia, Israele, Palestina.
Progetto “Studiare il coraggio della pace” – pagina 77 del volume “Studiare il coraggio della pace”.
Strumenti utilizzati: Frequenza degli incipit.
Seconda fase della ricerca
La seconda fase di ricerca “LUI e IO” 2010 – 2017 Italia, Israele, Palestina.
Progetto “Storie di famiglie sulle rive del Mediterraneo”– didattica delle storie a due o più protagonisti.
Strumenti utilizzati:La narrazione come strumento di esplorazione delle soluzioni dei conflitti” 5-7 ottobre 2017 La.R.I.O.S. Università degli studi di Padova.
“Terza fase della ricerca
La terza fase di ricerca “Ponti di Amicizia” 2017 – 2020 Italia, Israele, Palestina, Giordania
Progetto “Studiare il coraggio della pace” – Esperienze di scrittura: “Mi presento” e “Ti Presento”.
Strumenti utilizzati:La ricerca didattica
Scopo della ricerca è mantenere aperto un canale educativo stabile tra i gruppi di docenti che partecipano alla formazione attraverso:
- la riflessione metacognitiva sui testi elaborati dagli alunni che partecipano al programma;
- l’utilizzo di alcuni strumenti di registrazione dei dati che consentano di analizzarne gli esiti.
Secondo un modello di ricerca-azione, il gruppo si propone di registrare, osservare e riflettere sulla modificazione degli atteggiamenti e dei linguaggi, utilizzati nella comunicazione con i coetanei in classe e all’estero, per allargare la riflessione:
- sulle competenze linguistiche e cognitivo relazionali in ciascun sistema di riferimento;
- sulla ricaduta nell’ambito della formazione personale e collettiva dei diversi gruppi classe.
Impostare l’apprendimento come ricerca è un contributo dell’innovazione didattica che sostiene nel mettere insieme la relazione educativa, il contesto “classe – scuola – ambiente”, attraverso la registrazione e la lettura di dati utilizzabili anche nella comunicazione ai genitori, alla cittadinanza e alle istituzioni pubbliche in modo che possano contribuire in ciascuna realtà, alla crescita di persone capaci di pensare e di reagire alle difficoltà, migliorando la conoscenza reciproca.
Ci muove la prospettiva che la ricerca internazionale possa rivolgere le politiche e le pratiche dell’orientamento e di progettazione professionale al settore dell’Istruzione di base per contribuire a delineare piani di intervento intenzionali e condivisi nei Paesi del Mediterraneo per renderci reciprocamente utili nel costruire una prospettiva comune di sviluppo nella pace.
Presentazione del Video realizzato da Mariagrazia Zambon
L’arte di incoraggiare – storie e didattica delle storie per insegnanti coraggiosi è il titolo del Convegno realizzato il 27 ottobre 2011, presso il Liceo Scientifico Statale “Leonardo da Vinci” di Treviso, organizzato dall’Associazione G.Martini e da Rete Meta. Al centro del convegno il progetto “Storie di famiglie sulle rive del Mediterraneo”. Che cos’è la grammatica delle storie? Come usarla per potenziare le capacità linguistiche? Come e perché le storie “ben formate a due protagonisti” sono storie che aiutano a pensare e a crescere? Vi partecipano due ospiti Raida Al Khatib insegnante nella scuola del villaggio Nevé Shalom Wahat al Salam in Israele e Samer Badra insegnante nella scuola palestinese di Beit Jala. Oltre ad alcune esperienze didattiche si presenta lo strumento del differenziale semantico.
Le conclusioni rilanciano il tema “Ragione e sentimento” nella narrazione delle storie a due o più protagonisti.
Commento: “Nel suo insieme il convegno ha favorito una riflessione per far crescere nella scuola la professionalità docente, la sinergia tra il lavoro di classe e la ricerca didattica, la connessione tra Lingua e culture nello spazio del Mediterraneo.
Inoltre la praticabilità del modello operativo sperimentato mostra come la “Grammatica delle storie” possa favorire:
- l’apprendimento di una “grammatica per pensare”;
- il confronto tra docenti su alcune modalità di verifica e di valutazione;
- la documentazione attraverso l’innovazione tecnologica applicata alla didattica;
- la possibilità di leggere i risultati dell’applicazione del differenziale semantico in entrata e in uscita, per consentire di monitorare la modificazione degli atteggiamenti degli alunni in relazione alle parole “chiave”, scelte dagli insegnanti come rilevanti all’interno del programma educativo didattico predisposto.