Diagramma per la valutazione |
Report Taybeh |
Report Yaffa di Nazareth |
Report Paese (Tv) |
Report Aboud in Palestina |
Report di verifica del raggiungimento dell’obiettivo di
scrittura
di Maria Letizia Chiavellati
La prima parte del presente documento richiama sinteticamente i contenuti e gli obiettivi del progetto, mentre la seconda parte descrive la procedura e i risultati della valutazione del raggiungimento di uno dei principali esiti attesi del progetto.
1. Contenuti e obiettivi del progetto
Il Progetto «Storie di famiglie sulle rive del
Mediterraneo» è iniziato nel corso dell’anno
2004_05 in sei classi della scuola primaria di Taybeh, capofila per
le scuole in Palestina.
Successivamente si è svolto nel 2006 in due classi della scuola primaria di Jaffa di Nazareth, in Istraele e nel 2007 nella scuola capofila di Paese in Italia.
Il Progetto comprendeva una parte di formazione degli insegnanti
e una parte di realizzazione didattica in classe con gli studenti
e intendeva incrementare la professionalità dei docenti
interessati al raggiungimento della seguenti mete:
L'intervento da parte del formatore italiano si è realizzato a Paese per un totale di 4 ore nel mese di febbraio 2007, direttamente con una delle insegnanti interessate che avrebbe poi esteso le informazioni alle colleghe coinvolte nel programma.
L'intervento in classe da parte degli insegnanti si è realizzato per un totale di 6 ore distribuite in 2 ore alla settimana nell'arco del mese di maggio 2007. I testi elaborati nelle tre classi sono stati 40.
2. Valutazione
L'apposita commissione, operante in Italia nei mesi di luglio ed agosto 2007, ha valutato il raggiungimento del seguente obiettivo di scrittura, concordato con i docenti di Paese al termine dell'intervento di formazione.
Obiettivo
L’alunno scrive a mano in lingua madre una storia ben
formata secondo la struttura della “Grammatica delle
storie” di Stein e Glenn – con almeno quattro
funzioni su sei, di cui necessariamente l’Evento Iniziale e
la Risposta Interna – dal titolo “Lui/Lei ed
io”.
La narrazione è a due protagonisti con un problema in
comune e si conclude con una soluzione win win.
Durante la scrittura l’alunno può utilizzare gli
appunti delle spiegazioni dell'insegnante. Il testo finale viene
redatto sul modulo appositamente predisposto.
Tempo: 120’ per seduta, distribuiti in tre incontri
(totale 6 ore).
2.1. Materiali sottoposti a valutazione
I testi scelti dagli insegnanti di Paese sono stati 12. Sono stati scritti a mano in lingua italiana durante l'intervento didattico e riportati al computer successivamente.
L'analisi delle 12 storie "convincenti" che hanno raggiunto pienamente l'obiettivo è stata realizzata secondo il modello di flusso predisposto. I testi scelti sono numerati in ordine progressivo e riportano il titolo, il nome dell'autore, la classe di appartenenza dell'alunno e l'età.
2.2. Procedura seguita per la verifica del raggiungimento dell’obiettivo
La prima lettura ha consentito di distinguere la funzione del narratore e di classificare la narrazione in verosimile o fantastica.(1)
Classificazione dei testi in base al rapporto tra Narrazione e Narratore:
Il narratore: | La narrazione: | ||
...è verosimile | ...è fantastica | ||
... è anche protagonista | tipologia A : 0 testi | tipologia B : 0 testi | 0 |
... non è protagonista | tipologia C : 6 testi | tipologia D : 6 testi | 12 |
Totali | 6 | 6 | 12 |
(1) I testi verosimili sono i testi che presentano ambienti, personaggi ed azioni con caratteristiche realistiche. I testi fantastici sono i testi nei quali almeno uno dei due personaggi, l’ambiente o le azioni hanno caratteristiche magiche (esempio: gli alberi parlano, le automobili pensano, i sassi discutono).
La seconda lettura ha verificato la prima parte dell’obiettivo, rispondendo alle seguenti domande:
La terza lettura ha verificato la seconda parte dell’obiettivo, controllando la presenza di cinque proprietà:
2.3. Risultato della verifica del raggiungimento dell’obiettivo
I tre cicli di lettura hanno quindi consentito di classificare i testi prima in tre gruppi (A-B-C), corrispondenti all'esito della verifica dell'utilizzazione della struttura ideale della Grammatica delle storie di Stein e Glenn, poi in cinque gruppi (1-2-3-4-5), corrispondenti all'esito dei controlli effettuati durante la terza lettura.
I risultati della prima e della seconda classificazione, riportati nella tabella seguente, evidenziano che i 12 testi hanno pienamente raggiunto la prima e la seconda parte dell'obiettivo.
Gruppo | Controllo | Si | No | Tot |
A | Il testo è una storia? | 12 | 00 | 12 |
B | Il testo è organizzato secondo la struttura ideale della Grammatica delle storie? | 12 | 00 | 12 |
C | Ci sono almeno 4 funzioni su 6, tra cui l’Evento iniziale e la Risposta interna? | 12 | 00 | 00 |
Le dodici storie che hanno pienamente raggiunto l'obiettivo affrontano un problema comune ai due protagonisti e lo risolvono in modo convincente perché la funzione Risposta interna riesce a prevedere un piano di sviluppo del testo che consenta ad ognuno dei personaggi di agire e di sollecitare una modificazione nei confronti dell'altro e/o del problema descritto nella funzione Evento.
2.4. Risultato della ricerca
Successivamente la commissione di valutazione ha messo insieme i risultati della prima analisi degli insegnanti ed ha analizzato i 12 testi scelti, producendo questo report con le seguenti conclusioni.
Il corretto utilizzo da parte degli studenti della struttura narrativa proposta, ha consentito di evidenziare altri due aspetti della ricerca, finora trascurati, nell'analisi delle storie a due protagonisti.
a) Il primo aspetto riguarda l'atteggiamento dei protagonisti nei confronti del problema. Le dodici narrazioni possono essere così ulteriormente classificate:
Tipologia | Narrazione |
Storie in cui i due protagonisti sono già d'accordo nell'analisi del problema e nei modi per affrontarlo. | 2, 3, 4, 5, 12 |
Storie in cui i due protagonisti devono trovare un accordo precedente sull'analisi del problema e sui modi per affrontarlo. | 7, 8, 9, 10, 11 |
Storie in cui uno dei due protagonisti analizza e decide da solo come affrontare il problema e risolverlo. | 1, 6 |
b) Il secondo aspetto riguarda l'atteggiamento degli studenti nell'interpretazione del significato dell'espressione in comune, utilizzata nella descrizione dell'obiettivo.
In un certo numero di testi, infatti, gli studenti presentano problemi in comune, nel senso che sono problemi capitati a scuola, per lo più nel cortile; oppure in paese: testi 1, 2, 4, 5, 12
In altri testi gli alunni ricostruiscono un problema comune legato ad un ambiente geografico più ampio: testi 6, 7, 8; in altri ancora gli studenti rielaborano problemi comuni inseriti in contesti storici studiati: 3, 9, 10, 11
c) Il terzo aspetto riguarda il tipo di problema individuato dagli studenti. Per questo aspetto le storie possono anche essere classificate nel seguente modo:
Tipologia dei problemi | Testi |
Problemi di carattere interpersonale | 1, 4, 5, 11, 12 |
Problemi di carattere famigliare | 3 |
Problemi di carattere sociale | 2, 6, 7, 8, 9, 10 |
Queste osservazioni consentono di ritenere la prova realizzata in questo Concorso di scrittura, un ottimo risultato di processo, oltre che un risultato di prodotto, per i seguenti motivi riferiti agli insegnanti, agli studenti e al gruppo di ricerca:
agli studenti ha consentito:
- di apprendere un modello comune di scrittura (elenco delle funzioni di Stein e Glenn), e di utilizzare un obiettivo condiviso di lavoro;
- di sviluppare l'espressione di sentimenti, delle abilità di studio e delle abilità sociali, attraverso la scrittura in lingua italiana;
agli insegnanti ha consentito:
- di utilizzare l'esperienza dei primi gruppi di lavoro di Taybeh di Gerusalemme e di Jaffa di Nazareth realizzati negli anni 2004 e 2006 e disponibili per via informatica nel sito predisposto dalla rete interistituzionale Meta;
- di apprendere alcune nuove conoscenze integrabili nel normale programma scolastico;
- di misurarsi con uno stesso strumento di verifica per la valutazione degli elaborati degli alunni (diagramma di flusso operativo);
- di programmare alcune unità di apprendimento utili alla riflessione metacognitiva;
al gruppo di ricerca operante in Italia ha consentito:
- di verificare l'idoneità dell'obiettivo proposto e di ottenere un approfondimento della ricerca in atto sulle "storie ben formate" secondo la struttura ideata da Stein Glenn e in particolare sulle "storie ben formate" a due o più protagonisti.
Studenti partecipanti:
Classe 1A | Classe 1B | Classe 1E |
Prof.ssa Carmela Centonze | Prof.ssa Elisabetta Voltolin | Prof.ssa Luisa Piaser |
Chiorboli Alessandra 1. Chen Jiading 2. Marcon Giulia 3. De Ros Simone 4. Lemesin Marta 5. Rossi Ludovica 6. Tidei Giorgio 7. Zarotin Alessandro 8. Malacchini Marta |
Florian Christian 9. Bottaio Sara 10. Sartori Alessandro 11. Tonicello Davide 12. Ghedin Alice 13. Vanin Mauro 14. Cenedese Jessica 15. Foffani Stefano 16. Volpato Gabriele |
Corrò Stefano 17. Bellan Annalia 18. Buranello Davide 19. Bordoli Davide 20. Zampetti Leonardo 21. Zecchel Giovanna |
Il giudizio dell'insegnante di classe sull'attività
"Il primo lavoro è stato dedicato alla comprensione della struttura di questa grammatica particolare, lavoro che ha richiesto la spiegazione della teoria di riferimento e l’esercitazione degli studenti su alcuni testi di storie già suddivise in funzioni.
Successivamente ho analizzato con gli alunni l’obiettivo proposto dal Concorso e ho proposto l’elaborazione delle “storie ben formate”, secondo la struttura ideale della Grammatica di Stein e Glenn, attività sulla quale esprimo il mio giudizio positivo per i seguenti motivi:
- E’ stato un lavoro interessante perché ha aiutato sia gli alunni più creativi e spesso dispersivi a contenersi e ad andare all’obiettivo; sia gli alunni meno abili, perché li ha sostenuti ad andare fino in fondo al loro testo, anche quando hanno incontrato difficoltà.
- Inoltre è stato stimolante spronarli a raccontare fatti reali, uscendo dalla finzione dei problemi e dei protagonisti super eroi o magici.
- La narrazione è riuscita ad entrare nella loro esperienza personale e a far trasparire anche alcuni spunti per la discussione e la riflessione.
- Ha favorito il lavoro di gruppo, per cercare insieme come uscire dal problema, ma ha anche messo in luce che nel gruppo la diversità delle soluzioni personali viene in parte ridimensionata".
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